Il trattamento conservativo post-trauma, si impone come un insostituibile presidio terapeutico in tutte quelle lesioni capsulo-menisco-legamentose di ginocchio la cui entità non richiede un trattamento chirurgico.
Si tratta per lo più di lesioni periferiche, mediali o laterali.
Non di rado il trattamento conservativo viene riservato anche a lesioni legamentose più importanti (LCA o LCP), quando il paziente, vuoi per l’età (over 55-60) vuoi per la scarsa richiesta di attività fisica impegnativa, opta per non farsi operare e si prende un periodo di osservazione clinica per valutare la funzionalità articolare nella vita quotidiana.
Con una buona riabilitazione costante, al paziente viene garantita una soddisfacente stabilità anche in presenza di una lassità conclamata.
Questo approccio prevede, soprattutto nelle lesioni periferiche, l’uso di tutori con regolazione del “range of motion”, con specifico riferimento alla proscrizione della estensione completa fino alla guarigione del danno anatomico.
Stesso discorso vale per l’articolazione della spalla.
In tutte quelle lesioni tendinee, in cui la cuffia dei rotatori non è totalmente compromessa (si tratta per lo più di piccole brecce di un solo tendine), l’approccio conservativo è indicato e consigliato.
Con sollecitazioni adeguate i tendini sani possono vicariare quello lesionato, recuperando una soddisfacente funzionalità nella vita quotidiana.
Anche in presenza di lassità legamentose di spalla (soprattutto al primo episodio di instabilità), il trattamento conservativo trova un ottima indicazione terapeutica, in attesa di evoluzione clinica futura.